Marketing digital del vino. E-commerce e social network tra gli strumenti: vengono sfruttati correttamente?

Il gusto digitale del vino italiano. La ricerca di FleishmanHillard

È facile parlare di era digitale. Così come sempre più spesso il concetto di e-commerce viene chiamato in causa per il settore alimentare; e a ragione, visto il proliferare di aggregatori web che riuniscono negli shop online un ampio assortimento di prodotti enogastronomici. Ma il settore del vino come reagisce alle sirene della comunicazione, promozione e vendita sul web? È FleishmanHillard a restituire i dati di una ricerca di mercato (Il gusto digitale del vino italiano) che ha preso in considerazione la presenza e l’attività online nella prima metà di aprile 2015 di venticinque aziende vinicole italiane, le prime per fatturato (per un giro d’affari complessivo superiore ai 10 miliardi di euro e un valore di esportazione che si attesta sui 5,1 miliardi) stando all’indagine svolta la scorso marzo da Mediobanca.

E-commerce vinicolo. Le difficoltà e la presenza in rete

Come, dunque, queste importanti realtà del made in Italy agroalimentare sfruttano a proprio vantaggio le potenzialità della rete? A quanto pare non a sufficienza, dal momento che l’e-commerce è ancora poco presidiato. In testa alla classifica resta la Compagnia de’ Frescobaldi, la seguono Zonin – che implementa la sua presenza online rispetto all’anno passato – Masi AgricolaGruppo Banfi (che guadagna ben sette posizioni); chiude il quintetto di testa Antinori.
Ma ben oltre le indicazioni di posizionamento, conta analizzare come questi celebri brand vinicoli interagiscono con l’ampio range di strumenti digitali a disposizione. Per esempio, stupisce rilevare che su 25 realtà, solo due aziende dispongono di un servizio di e-commerce diretto accessibile dal sito corporate, per motivi legati essenzialmente alla difficoltà di adeguare le proprie strutture logistiche alla gestione del servizio.

L’utilizzo dei social network. YouTube e Facebook in testa

Più attivo invece il fronte della comunicazione mobile, che vede la maggior parte delle aziende impegnate nello sviluppo di siti ottimizzati e applicazioni disponibili per smartphone e tablet, anche se la strada da percorrere è ancora lunga. Capitolo social network: a sorpresa la presenza delle aziende vinicole su YouTube raggiunge l’attività su Facebook, utilizzati entrambi da 17 delle 25 cantine. Segue Twitter, preferito da dodici aziende, e poi Instagram e Pinterest, che pure ottengono un buon risultato con sei brand attivi nella condivisione di foto e immagini. Certo è, che nell’utilizzo dei social, il ritmo di aggiornamento risulta altalenante penalizzando l’efficacia dello strumento: a soffrirne maggiormente è il canale YouTube, dove solo in tre casi l’utente può visionare un video caricato nell’ultimo mese. E invece chi usa Twitter risulta più attento all’aggiornamento quotidiano, condividendo notizie e curiosità sulle attività dell’azienda.

Fonte: www.gamberorosso.it

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