Non arriveranno mai le famose buste arancioni per sapere a quanto ammonta la nostra pensione

Le famose buste arancioni dell’Inps, quelle contenenti la simulazione sull’importo della propria futura pensione, non arriveranno mai. A dirlo è il presidente dell’istituto, Tito Boeri, che durante un convegno all’Università Cattolica di Milano, svela: «Il Parlamento non ha approvato l’emendamento che renderebbe possibile l’invio agli italiani. Ed è molto grave».

Più in dettagli, il problema sembra essere questo: non ci sono i soldi per la spedizione. Boeri spiega: «Ne manderemo solo una piccola parte, ne spediremo circa 150 mila, entro Natale, perché non ci è stata data l’autorizzazione dai ministeri per superare il vincolo di spesa, e dunque la spesa per spedizioni è contingentata».

La lettera per molti non sarebbe stata una buona notizia, visto che come è noto le somme che le nuove generazioni incasseranno sarà di gran lunga inferiore a quanto incassato dagli attuali pensionati.

«Le risorse ci sono» per inviarla e farlo, dice ancora Boeri, «non costerebbe nulla alle casse pubbliche. Speravamo che l’emendamento venisse inserito nella legge di stabilità». Dopo avere aggiunto che «dovremo trovare altri modi per comunicare agli italiani» la loro posizione pensionistica, Boeri li ha invitati a «utilizzare il Pin» sul sito dell’Inps per fare simulazioni.

Quella della busta arancione era una operazione molto cara all’economista della Bocconi, che auspicava in questo modo i più giovani potessero prendere coscienza per tempo dell’importo basso della propria pensione, cominciando così ad accantonare risorse nei fondi pensione privati, in modo da poter contare nella vecchiaia su una somma almeno dignitosa.

Fonte: www.lastampa.it

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