Commercio on line, più 18 per cento

ARRIVA A SFIORARE 20 MILIARDI DI EURO RISPETTO AL 2015. DI QUESTI, 3,3 MILIARDI DI EURO SONO RELATIVI AGLI ACQUISTI EFFETTUATI IN MOBILITÀ TRAMITE SMARTPHONE. UN DATO EQUIVALENTE AD UNA CRESCITA DEL 63 PER CENTO.

I l commercio on line in Italia vola più alto: secondo gli ultimi dati presentati dall’Osservatorio eCommerce B2c, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano insieme a Netcomm, quest’anno nel nostro Paese l’e-Commerce è cresciuto del 18%, arrivando a sfiorare i 20 miliardi di euro rispetto al 2015. Di questi, 3,3 miliardi di euro sono relativi agli acquisti effettuati in mobilità tramite smartphone. Un dato equivalente ad una crescita del 63%. Nello scenario di cosa si compra in Rete, i servizi fanno la parte del leone. In testa, infatti, troviamo il turismo che traina l’intero settore. Il suo valore attuale è di 8.561 milioni di euro e rappresenta il 44% del totale dello shopping on line, con un aumento di domanda del 10%. A distanza segue l’informatica e l’elettronica di consumo che, con 2.932 milioni di euro, vale il 15% della domanda, confermandosi anche nel 2016 il primo comparto di prodotto con una crescita del 28%. L’abbigliamento, con 1.898 milioni di euro, vale il 10% degli acquisti e cresce del 27% rispetto al 2015. L’editoria, invece, grazie agli acquisti di libri (anche scolastici), aumenta del 16%, corrispondenti a 687 milioni di euro. Il segmento di mercato che, a sorpresa, cresce al ritmo più sostenuto, però, è l’arredamento, che registra un +48% equivalente a 652 milioni di euro. Tutti gli altri prodotti merceologici – dai cosmetici ai giocattoli – sono arrivati a valere 2.312 milioni di euro con un aumento
del 44% rispetto all’anno passato. E se i servizi la fanno da padrone con 45 milioni di ordini e uno scontrino medio di 236 euro, contro i 120 milioni di quelli relativi ai prodotti con uno scontrino medio di 75 euro, c’è da dire che i secondi battono i primi con un tasso di crescita di quattro volte superiore. “Seppur lentamente, il paniere dell’eCommerce italiano si sta avvicinando a quello dei principali mercati stranieri, dove la componente di domanda legata alle merci si aggira intorno al 70%”, spiega Riccardo Mangiaracina, direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm Politecnico di Milano. In questo panorama contraddistinto da segni +, però, risaltano due note negative: nonostante l’evidente crescita, l’e-Commerce italiano resta ben al di sotto di quello straniero e anche sul fronte digital export non brilliamo. Sul totale delle vendite al dettaglio, infatti, il commercio elettronico rappresenta ancora solo il 5%, laddove in Francia o Gran Bretagna si arriva anche al 15-20%. Quanto alle esportazioni digitali, sono frenate dalle difficoltà delle piccole imprese italiane a portare avanti politiche più aggressive. “Oggi l’offerta è chiamata a un esame di maturità”, conclude Alessandro Perego, direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano.” Servono capacità di investimento e di innovazione per rendere sempre più semplice e appagante l’esperienza di acquisto e, soprattutto, determinazione. Sono i dati presentati dall’Osservatorio eCommerce B2c, promosso dalla School ofManagement del Politecnico di Milano insieme a Netcomm.

FONTE: http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2016/10/24/news/commercio_on_line_pi_18_per_cento-150523297/

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