L’ecommerce in Italia va bene ma non benissimo

L’ecommerce cresce senza sosta ma non ha ancora raggiunto la fetta più grande del mercato, comunque tra il 2015 e il 2016 le vendite online sono aumentate del 18% . È il quadro che emerge dall’Osservatorio eCommerce B2C (School of Management del Politecnico di Milano e Netcomm). La questione sarà dibattuta durante il Netcomm Forum 2017, l’evento dedicato all’ecommerce e alla digital trasformation che avrà luogo tra il 10 e l’11 maggio a Milano.

Confrontando la situazione con le abitudini di acquisto di altri paesi europei, emerge che l’ecommerce in Italia non è ancora così diffuso come negli altri paesi europei: il Rapporto 2016 della BEM Research, infatti, ha fissato al 3,6% la quota del commercio online in Italia rispetto ad un valore complessivo degli acquisti effettuati dalle famiglie italiane pari al 12% del mercato europeo.
Il numero degli uomini che acquistano online una o più volte alla settimana è maggiore rispetto a quello delle donne (rispettivamente 31,1% e 24,9%). A livello regionale, secondo i dati Eurostat relativi al numero di persone che hanno ordinato beni e servizi su Internet lo scorso anno, gli e-consumer italiani si concentrano al Nord (Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige al primo posto, con il 39%, seguite da Lombardia con il 38% e Veneto con il 37%) e diminuiscono man mano che si scende verso Sud (in fondo alla classifica troviamo Sicilia con il 17%, Calabria con il 15% e Campania con solo il 14%).

Gli articoli più acquistati dai consumatori digitali italiani, sempre secondo Idealo, sono i libri, l’abbigliamento e l’elettronica. In una classifica legata alla frequenza, troviamo al primo posto i beni che hanno a che fare con la cultura e l’intrattenimento (71%), seguiti dal settore della moda (68%) e dell’elettronica (68%). Sono proprio gli ultimi due settori ad avere il maggior utilizzo dei comparatori di prezzi da parte degli utenti alla ricerca dell’affare più vantaggioso per loro. L’orario preferito per lo shopping online è intorno alle 18, una fascia oraria che corrisponde a quella di maggior numero di collegamenti internet. Facendo un confronto con altri paesi europei, anche i francesi preferiscono il tardo pomeriggio, mentre in Germania il picco si registra intorno alle ore 20. L’orario si sposta ancora più in là man mano si va verso Nord o verso Ovest: in Spagna e in Regno Unito gli utenti mostrano maggiori intenzioni di acquisto intorno alle 22.

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