Con la spinta del governo Tim preme sul progetto fibra

Il cda sottolinea la posizione positiva di Gualtieri nel piano Telecom-Open Fiber. E conferma l'offerta di Kkr

Rete bollente in Telecom Italia. Inizia infatti a concretizzarsi il progetto per una rete digitale ultraveloce su cui possa correre l'intero Paese. Ieri il cda dell'ex monopolista ha apprezzato il lavoro svolto nella creazione di una rete ultraveloce, ha preso atto positivamente dell'offerta non vincolante del fondo Kkr di affiancare in esclusiva Tim nello sviluppo della rete e si è aggiornato sul progetto di nozze con Open Fiber. In Piazza Affari tuttavia Tim, dopo il rally corso nelle ultime sedute, ha ritracciato e ha chiuso la seduta in calo delle lo 0,2% a 0,527 euro.

Dopo le indiscrezioni circolate sul mercato negli ultimi giorni, Tim ha quindi ufficializzato l'ingresso nella partita della banda larga di Kkr. Il gruppo tlc, lo scorso novembre, aveva invitato una dozzina di fondi presentare un'offerta volta alla creazione di un campione nazionale nella rete in fibra, iniziando dall'obiettivo di arrivare a connettere, entro il 2023, 39 capoluoghi di provincia e 1,3 milioni di famiglie. Un progetto destinato, almeno nelle intenzioni, a confluire nella auspicata integrazione tra la rete di Tim e quella di Open Fiber, l'operatore controllato dalla Cdp (a sua volta tra gli azionisti di Tim con il 9,9% del capitale) e da Enel che nel frattempo continua ad estendere la propria rete in fibra ottica valutata attualmente dagli analisti intorno ai 3 miliardi.

Lo scorso giugno Tim aveva comunicato di aver sottoscritto con Cdp ed Enel un accordo di confidenzialità volto ad avviare un confronto finalizzato a valutare le possibili forme di integrazione delle reti in fibra ottica di Tim e Open Fiber anche attraverso operazioni societarie. Ma finora il progetto di nozze si è arenato su questioni molto prosaiche: dalla valutazione delle attività alla governance. A differenza degli ultimi mesi, il pressing politico per una unificazione delle reti sta aumentando, come sottolineato da Tim nella nota pubblicata al termine del vertice. L'integrazione delle reti, è un progetto apprezzato e sostenuto dalle istituzioni nazionali come testimoniato dall'importante affermazione resa ieri (mercoledì ndr) dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha rilevato Tim. Il ministro infatti ha invitato Tim e Open Fiber a raggiungere un accordo che unifichi le infrastrutture di rete, eviti la duplicazione degli investimenti e permetta all'intero Paese di muoversi su una rete digitale ultraveloce.

Salvatore Rossi, presidente di Tim, intervenendo nel merito ha commentato che l'integrazione delle reti prima è e meglio è. Quanto a Franco Bassanini, presidente di Open Fiber, dopo aver apprezzato che la volontà di Tim di mettere fine alla tradizionale strategia intesa a diluire nel tempo le infrastrutture in rame o ibride alle tlc di nuova generazione, ha tuttavia voluto sottolineare come un eventuale ritorno a una infrastruttura di rete unica comporti, almeno secondo le indicazioni del Parlamento, che la rete sia terza e neutrale per salvaguardare la concorrenza fra i competitori sul mercato.