Salvini inchioda Conte: “Usare il Mes? L’Italia ne uscirebbe con le ossa rotte”

Matteo Salvini è categorico sul Fondo salva-Stati: "L'Italia ha dato 58 miliardi, ora per averne 35. Per fronteggiare l'emergenza coronavirus dovremmo ipotecare il futuro dei nostri figli?"

L'Europa che invece di aiutare tira schiaffoni, l'ambiguo salvagente del Mes da evitare a tutti i costi e l'inadeguatezza del governo italiano nel fronteggiare l'emergenza economica e sanitaria che sta attraversando il nostro Paese. È un Matteo Salvini scatenato quello che si è presentato di prima mattina ai microfoni di Radio Anch'Io, su Radio 1.

L'Europa e il Mes

D'altronde i temi sono tanti, diversi tra loro ma accomunati dal minimo comune denominatore del nuovo coronavirus. Si parte subito con il comportamento tenuto dall'Unione europea. "Stare in Europa sì – sottolinea Salvini - ma a pieno titolo, non per prendere sberle e schiaffoni. Cosa ha fatto l'Europa per l'Italia in questa emergenza? Stare dentro così, non mi sembra utile".

Inevitabile parlare del Mes, il Fondo salva-Stati che potrebbe essere utilizzato per mitigare la stangata economica in arrivo sul continente. "Una parola che non voglio sentire è Mes – ha detto il leader della Lega - L'Italia ha dato 58 miliardi, ora per averne 35. Per fronteggiare l'emergenza coronavirus dovremmo ipotecare il futuro dei nostri figli? Ma che senso ha?".

Altro che Meccanismo europeo di stabilità, la ricetta da seguire, aggiunge Salvini, è quella scritta nero su bianco da Mario Draghi in un editoriale sul Financial Times: "Lo diciamo da anni, sono contento che una voce così autorevole come Draghi ci dia ragione. In un momento di emergenza fare debito per aiutare lavoratori e cittadini non è una bestemmia. Se lo dice anche Draghi - ha aggiunto - vuol dire che non eravamo così matti. Importante è che in Europa nessuno pronunci la parola Mes, perché se saremmo costretti a usare i fondi del Fondo Salva Stati metteremmo l'Italia in un tunnel da cui usciremmo con le ossa rotte".

L'inadeguatezza del governo italiano

Salvini inchioda quindi il governo italiano. Delle proposte della Lega, da parte di governo e maggioranza "non viene raccolto nulla. In commissione abbiamo presentato emendamenti concreti su mutui, affitti, cassa integrazione, aiuti agli autonomi e Partite Iva. Vogliamo scommettere che nel dl Cura Italia non verrà tenuto conto di alcuno dei nostri suggerimenti?"

"La Regione Lombardia si è data da fare per cercare, ottenere 121 milioni di mascherine, da Roma ne sono arrivate meno di due milioni – ha ribadito l'ex ministro sottolineando che spetta allo Stato "garantire la sicurezza sanitaria in caso di emergenza" e che su questo versante "le critiche più dure sono venute dal governatore Pd della Campania, De Luca, che ha detto che da Roma non arriva nulla".

In merito al ruolo dello Stato, Salvini ha affondato il colpo: “Ognuno deve fare il suo mestiere, se ognuno lo facesse l'Italia sarebbe un Paese migliore. Lo Stato deve garantire la sicurezza sanitaria in caso di emergenza, poi le Regioni si occupano di tutti gli interventi successivi. Se lo Stato non garantisce il minimo vitale di cosa stiamo parlando?”.

La situazione di Bergamo

Per quanto riguarda la situazione a Bergamo, una delle province più colpite dal virus, il leader della Lega ha ricordato che "il sindaco di Bergamo è quello che organizzava aperitivi con la giunta per andare nei ristoranti cinesi perché non c'era nessun problema, fino a qualche settimana fa. È giusto ricordare chi ha fatto che cosa”.

In merito al da farsi, invece, ha concluso Salvini, "bisogna lavorare sull'immediato, ieri ho sentito cinque sindaci della provincia di Bergamo e l'immediato significa che stanno aspettando da settimane mascherine, no mobile d'ossigeno, camici e saturinetri, quindi l'immediato significa che occorre pretendere che lo Stato, non tra 15 giorni ma immediatamente salvi delle vite".

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