Volo cancellato? Ora potete chiedere il rimborso anche per Ryanair, EasyJet, Vueling e Blue Panorama

Un passeggero guarda il tabellone delle partenze in aeroporto (foto ufficio stampa)
Un passeggero guarda il tabellone delle partenze in aeroporto (foto ufficio stampa)

I viaggiatori che avevano visto cancellati i loro voli ora potranno scegliere il rimborso in denaro al posto del voucher. A seguito dei procedimenti avviati a fine settembre dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), le compagnie aeree Ryanair, EasyJet, Vueling e Blue Panorama hanno deciso di offrire anche l’opzione del rimborso nel caso di cancellazioni che non sarebbero state giustificate dall’emergenza Covid-19.

Prendendo atto della nuova policy delle compagnie, l’Authority ha quindi deciso di non adottare misure cautelari nei loro confronti, pur proseguendo con le indagini su eventuali pratiche commerciali scorrette.

La questione riguarda in particolare la decisione unilaterale da parte dei quattro vettori di cancellare anche alcuni voli che erano stati venduti dopo il 3 giugno 2020, quando è entrato in vigore il provvedimento che permetteva nuovamente gli spostamenti dopo il lockdown.

Le compagnie hanno continuato con questa pratica obbligando di fatto i viaggiatori a scegliere soltanto l’opzione del voucher valido per una nuova prenotazione, come se si trattasse ancora della procedura relativa all’emergenza. Quelle cancellazioni, però, come rileva Agcm, non potevano essere giustificate dalla situazione emergenziale e quindi devono essere trattate secondo la norma che prevede anche la possibilità per i viaggiatori di scegliere un rimborso in denaro.

Dopo l’intervento dell’autorità, Vueling, EasyJet, Blue Panorama e Ryanair hanno quindi deciso di modificare i loro termini di servizio e offrire l’opzione del rimborso in particolare quando la causale per la pandemia non può essere applicata. Inoltre, i vettori hanno anche potenziato gli strumenti di assistenza gratuita per i passeggeri che si sono trovati nella situazione di vedersi cancellato il volo.

Contro la pratica del solo voucher come risarcimento per le cancellazioni indebite, già a giugno si era pronunciato anche l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), che sottolineava come la normativa comunitaria n. 261/2004 preveda invece il diritto dei viaggiatori a ottenere l’intero rimborso della somma spesa.

Peraltro, anche l’Unione europea aveva aperto a luglio una procedura di infrazione contro l’Italia perché avrebbe consentito in via eccezionale alle compagnie di escludere l’opzione dei rimborsi in denaro privilegiando invece quella dei voucher.

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