Come sapere se i propri dati sono finiti nel data breach di LinkedIn

(foto: inlytics | LinkedIn Analytics Tool)

Dopo il caso che ha coinvolto il furto di dati di 533 milioni di utenti Facebook, nei giorni scorsi su un forum del cosiddetto dark web – cioè quella parte di internet accessibile solo con strumenti specifici – è apparso un archivio con le informazioni personali di 500 milioni di utenti di Linkedin, il social network dei professionisti. A scoprirlo sono stati i ricercatori della testata specializzata in sicurezza informatica CyberNews, che hanno analizzato un campione di 2 milioni di record (offerto sul dark web dal suo anonimo venditore a 2 dollari, una cifra ovviamente simbolica).

Lo stesso CyberNews ha in seguito proceduto ad aggiornare il suo Personal Data Leak Checker – un enorme database da 500 Gb, che contiene più di 15 miliardi di account e 2 miliardi di email compromessi – coi record del data breach di LinkedIn. È proprio in questa pagina che si può controllare se si è stati coinvolti nel furto di dati: è sufficiente inserire l’email con cui ci si è iscritti a LinkedIn e premere su “Check Now” (nel caso raffigurato nello screenshot, a chi scrive non è andata benissimo: l’email in questione è risultata presente nel furto di dati breachcomp 2.0, ribattezzato la madre di tutti i leak per l’ingente mole di informazioni trafugate e pubblicate online lo scorso febbraio).

In questo caso, i consigli sono sempre gli stessi: cambiare password ai principali servizi online, avendo cura di sceglierne una diversa per ogni account. Per evitare la fatica francamente impossibile di ricordarle tutte a memoria, qui, su Punto Informatico, trovate una lista dei migliori password manager attualmente disponibili.

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