L’UE boccia il reverse charge: buco nei conti di Renzi da 700 milioni (per ora). Aumentano le accise sulla benzina?

L’Unione Europea ha bocciato il reverse charge dell’IVA sulla grande distribuzione che il governo aveva inserito nella legge di stabilità: la decisione crea un altro buco nei conti pubblici da ciirca 700 milioni di euro, aumentando il rischio che scatti la clausola di salvaguardia dell’aumento delle accise sulla benzina a partire dal primo luglio.

Il reverse charge, o inversione contabile, prevede, (in termini semplici) che il versamento dell’IVA sia dovuto non da chi compra il bene o il servizio, bensì da chi lo vende. L’idea alla base della richiesta di deroga alla normativa europea era nata come strumento per contrastrare le frodi e quindi l’evasione fiscale.

L’Unione Europea, però, è stata di diverso avviso: non solo non ci sarebbero prove sufficienti di quanto affermato dall’Italia, ma c’è pure il rischio che le frodi ricadano sul settore delle vendite al dettaglio eaddirittura su altri Stati membri.

Ora c’è un buco da 728 milioni nei conti pubblici, ovvero l’importo che il governo sperava di recuperare grazie all’applicazione del reverse charge. A tale speranza era collegata una clausola di salvaguardia che ora rischia di scattare: se il governo non troverà il denaro altrove, ci sarà un altro ritocco al rialzo su benzina e gasolio.

E potrebbe non essere finita: un’altra “innovazione” dell’ultima legge di stabilità è ancora al vaglio di Bruxelles. Si tratta dello split payment, ovvero una misura che obbligherebbe gli enti pubblici a versare l’IVA direttamente all’erario anziché ai fornitori.

La bocciatura di quest’altra norma provocherebbe un buco anche più grande (circa un miliardo). Anche in questo caso il governo ha tempo fino al 30 giugno per trovare nuove coperture, in mancanza delle quali il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dovrà provvedere all’aumento delle accise sui carburanti.

In totale la bocciatura di questi due provvedimenti creerebbe un buco da 1,7 miliardi, ovvero quanto il tesoretto che il governo provò a creare con un tratto di penna alzando il target del deficit, prima che arrivassero le stroncature dei ragionieri.

Peccato che questo eventuale tesoretto rischia di essere divorato dai rimborsi sulle pensioni decisi dalla Consulta, oltre che da una situazione economica che potrebbe essere meno florida del previsto più avanti nel corso dell’anno.

Si fa comunque più concreto che il governo si ritrovi con una coperta non più corta, bensì cortissima, ed essere costretto a un inasprimento fiscale, dopo gli interventi (anche retroattivi) decisi con molta fantasia nella legge di stabilità del 2014.

Fonte: http://it.ibtimes.com/lue-boccia-il-reverse-charge-buco-nei-conti-di-renzi-da-700-milioni-ora-aumentano-le-accise-sulla

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