Gli italiani sono emotivi e gli svizzeri precisi”. Zalando spiega il marketing basato sugli stereotipi
Le vie del marketing sono infinite. E così sembrano essere anche le strategie di profilazione e segmententazione dell’utenza. Fascia d’età, sesso, livello d’istruzione; tutti fattori che permettono alle aziende di produrre l’offerta commerciale perfetta per la tipologia di target individuata. E a questi fattori Zalando, la famosa società di e-commerce, ne aggiunge uno chiave: gli stereotipi.
In particolare, si tratta di stereotipi legati alla nazionalità di chi acquista; stereotipi dedotti da indagini comportamentali e da quella che sembra essere una buona serie di cliché. È quello che racconta Boris Radke, portavoce ufficiale di Zalando al portale Quartz, sottolineando le differenze e i tratti caratteristici degli europei che affollano il sito in cerca di scarpe e vestiti.
“Gli italiani sono molto emotivi – spiega Radke – si vede benissimo da tutte le azioni che compiono mentre fanno shopping. È molto semplice: mettono un sacco di roba nel carrello e poi la tirano fuori. Magari mettono nel basket qualcosa di molto costoso, e quando arrivano al pagamento lo svuotano o tolgono cose che prima erano intenzionati ad acquistare”.
“Gli svizzeri si svegliano prima rispetto agli altri. Ad esempio, vogliono avere modo di contattare il servizio clienti un’ora prima dei tedeschi”, prosegue il portavoce. Per questo motivo e per soddisfare la necessità di precisione e rigore dei clienti, aggiunge, il team svizzero ha deciso di fornire servizi fin dalla prima mattina. Mentre i francesi, tradizionalmente associati a una sofisticata eleganza, rivela Radke, sembrano impazzire per i saldi.
“Ci sono Paesi che durante i saldi comprano moltissimo, come la Francia” dice il portavoce spiegando che lì i giorni dedicati alle svendite sono rigidamente imposti dallo Stato. “In genere la frenesia dura due settimane. Due settimane e stop. E in quelle due settimane tutti i francesi comprano tutti i loro vestiti”.
E in chiusura della sfilata di stereotipi arrivano i Paesi del Nord, gli scandinavi: “I nordici sono molto puliti, molto sofisticati nei loro comportamenti d’acquisto”. E sembrano essere anche molto ferrati, a differenza dell’Europa del Sud, sul mondo digitale. “Capiscono veramente l’online e le sue dinamiche, è per questo che i Paesi del Nord per noi sono un territorio strategico”.
Al di là della natura stereotipica di queste profilazioni, quello che è certo è che sono vincenti. Il fatturato dell’azienda, infatti, ha toccato il miliardo di euro nel 2012 con un giro d’affari che, nei primi sei mesi dell’anno precedente, sembrava attestarsi sui 200 milioni. Le potenzialità di crescita sono ancora grandi; l’azienda è molto giovane – fondata in Germania nel 2008 da Robert Gentz e David Schneider – e tra anni fa ha aggiunto al proprio mercato Svezia, Danimarca, Finlandia, Belgio, Spagna e Polonia.
Il modello prêt-à-cliché, dunque, funziona e per dirla col portavoce di Zalando: “Tutti i pregiudizi che hai vengono pienamente confermati… È così divertente”.
Fonte: http://www.huffingtonpost.it/2015/08/21/zalando-e-il-marketing-vincente-basato-sugli-stereotipi_n_8019270.html