Ftse Mib giù, Telecom sotto la lente
Ne è conseguito un surplus commerciale di 823,5 miliardi di yen (755 miliardi le stime), il terzo avanzo mensile consecutivo. Inoltre l’attività manifatturiera si è contratta al ritmo più intenso da oltre tre anni a maggio, per effetto del crollo dei nuovi ordini. Il Pmi manifatturiero elaborato da Markit è sceso a 47,6 da 48,2 di aprile, restando sotto la soglia di 50 punti, spartiacque tra crescita e contrazione.
Ora sono attesi i numeri preliminari delle indagini Markit relative all’attività del settore privato di Francia, Germania e zona euro a maggio. Per il blocco della valuta unica le attese degli economisti sono per una marginale accelerazione del ritmo di espansione sia del Pmi manifatturiero (51,9 dal precedente 51,7) sia dell’indice relativo ai servizi (53,3 da 53,1). In arrivo anche la fiducia dei consumatori della zona euro, relativa sempre a maggio, di cui ci si attende un lieve miglioramento a -9 da -9,3 di aprile.
Ieri è intanto arrivato il via libera del parlamento greco a una serie di aumenti delle tasse (su consumi, immobili e carburanti) e all’istituzione di un nuovo fondo per le privatizzazioni. Atene spera che le misure approvate due giorni prima l’incontro dei ministri delle finanze della zona euro, in agenda domani, contribuiscano a sbloccare i fondi di cui ha necessità per rimborsare i prestiti al Fmi, i bond in scadenza alla Bce e gli arretrati dovuti dall’amministrazione pubblica. Nel provvedimento sono previste delle clausole di salvaguardia sui tagli alla spesa che scatteranno automaticamente se Atene non dovesse centrare i target concordati con i creditori. L’ok dell’Eurogruppo è un passaggio obbligato per l’avvio dei negoziati sullo sgravio del debito.
Apertura in calo per lo spread Btp-Bund. Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi si attesta a 131 punti, mentre il rendimento si ferma all’1,48%. Il dollaro è in discesa sullo yen. La valuta nipponica, considerata un asset rifugio, è sostenuta dalla debolezza dell’azionario giapponese, depresso dai contrasti al G7 con gli Usa, e dai dati che hanno evidenziato un avanzo commerciale più alto delle attese dell’economia nipponica. Il dollaro scivola a 109,82 yen da 110,14 yen della chiusura, poco mosso l’euro/dollaro a 1,1223 da 1,1222 dell’ultima chiusura.
A Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna un -1,84% a 17.485 punti, appesantito dallo stacco cedola per oltre metà delle società del listino italiano. I dividendi pesano per il 2,17% sull’indice. mentre si torna a parlare di un interesse di Ubi Banca (-2,20% a 3,37 euro) e della Banca popolare Emilia Romagna (-1,62% a 4,38 euro) per Veneto Banca per verificare un’ipotesi di aggregazione prima dell’Ipo, il ceo di Unicredit (-0,40% a 2,99 euro), Federico Ghizzoni, potrebbe rassegnare le dimissioni entro il cda straordinario, previsto per domani, che darà il via alla riforma della governance. Oggi Ghizzoni sarà a Madrid per l’inaugurazione della sede spagnola.
Mentre Intesa Sanpaolo (-4,41% a 2,21 euro), tramite la controllata Accedo, ha sottoscritto accordi per la cessione di due portafogli di crediti al consumo in bonis, del valore complessivo di 2,6 miliardi di euro. Le due operazioni prevedono il pagamento di un prezzo in linea con i valori di mercato. Invece domani sono convocati il cda del Banco Popolare (-0,46% a 4,30 euro) ed entrambi i consigli di Bpm (-4,12% a 0,4952 euro), per dare il via libera definitivo al documento di fusione.
Non mancano tensioni all’interno degli organismi della Popolare Milano sui nominativi per il cda. Inoltre, stando a indiscrezioni di stampa di sabato, la Bce ha contestato lo statuto della banca che nascerà dalla fusione, in particolare la ripartizione delle funzioni tra Milano e Verona. Francoforte, inoltre, chiederebbe di sfoltire i poteri dell’esecutivo.
Quanto a Telecom Italia (-0,66% a 0,8225 euro) a quanto pare è pronta a cedere il 100% di Sparkle in cambio di Metroweb, ma non alla pari. Oggi si riunisce il cda di Metroweb, domani quello di F2i e il 25 maggio il consiglio di Cdp. Attenzione anche a Eni (-2,69% a 13,04 euro) perché , in merito al procedimento giudiziario relativo al centro olio di Viggiano, ha presentato ricorso in Cassazione in relazione alla decisione del tribunale del riesame di Potenza sul sequestro dell’impianto; contemporaneamente, la società ha presentato istanza di dissequestro sulla base dell’elaborazione di una nuova possibile soluzione operativa.
Nel frattempo alcuni ribelli hanno attaccato un oleodotto nel sud della Nigeria. Infine, Atlantia passa di mano a quota 24,08 euro (-1,55%) con l’ad, Giovanni Castellucci, che anticipato investimenti in Italia per circa 15 miliardi nei prossimi dieci anni e annunciato che presto arriveranno nuovi soci in Aeroporti di Roma e Autostrade per l’Italia, a cui verrà ceduto non più del 30%.