Fca debole sulle ombre del Dieselgate, ma la società: “Veicoli conformi”

Il titolo paga le indiscrezioni tedesche secondo le quali ci sarebbero sospetti da parte delle autorità nazionali sull’uso di software irregolari. Il Lingotto ribadisce le posizioni del passato: tutto in regola. Gli analisti: “Improbabile un caso in stile Volkswagen”

Fca soffre in Borsa per l’ombra di un possibile Dieselgate emergente in Germania. Una eventualità che la società esclude con fermezza, ma intanto il titolo avvia la settimana con un netto ribasso e passa anche da una sospensione nei primi minuti di contrattazioni (il titolo): alla fine il passivo è del 4,4%. Il settore europeo è debole, ma non ai livelli della casa italo-americana.

Secondo quanto riportato nell’edizione domenicale della tedesca Bild, le autorità tedesche nutrono sospetti sull’uso di software irregolari da parte di Fiat Chrysler che avrebbero alterato l’esito dei test sulle emissioni inquinanti. La Kba, l’ufficio federale competente sui veicoli a motore, avrebbe inviato un rapporto sulla questione alla Commissione europea e alle stesse autorità italiane. I test “incriminati” riguardano – secondo il quotidiano tedesco – alcuni propulsori diesel utilizzati per i modelli di fascia media e bassa del gruppo Fca.

“In attesa di capire gli sviluppi di questa vicenda Fca potrebbe essere penalizzata dall’incertezza – è il commento degli analisti di Intermonte – tuttavia riteniamo molto improbabile che Fca sia coinvolta in una vicenda simile a quella che ha travolto i vertici di Volkswagen essendo le contestazioni basate sull’utilizzo di strumenti diversi per tipologia e finalità rispetto a quelli utilizzati” dal gruppo tedesco.

Dal canto suo, il Lingotto non commenta ufficialmente ma fa filtrare la reazione di un portavoce: “I veicoli Fca sono pienamente conformi alle normative Ue sulle emissioni in vigore”. Si ribadisce dunque quando già affermato sul tema negli ultimi mesi.

Sulla vicenda è intervenuto nei giorni scorsi il ministro Graziano Delrio, che ha inviato al ministro tedesco Dobrindt una lettera sul controllo delle emissioni in cui precisava che il confronto sulle emissioni dei veicoli Fca deve avvenire tramite le due autorità di omologazione nazionali. Nella lettera Delrio ha affermato che c’è la “piena e completa disponibilità del costruttore Fca”, i cui modelli sono omologati in Italia, nel fornire all’Autorità competente “una serie di informazioni in merito alle proprie strategie di controllo delle emissioni”. Delrio ha aggiunto che si tratta, quindi, “di avviare un dialogo ufficiale tra le nostre Autorità di omologazione”, per l’Italia il Ministero delle Infrastrutture e i Trasporti e per la Germania il KBA, che è l’autorità competente, “così come previsto dalla direttiva quadro 2007/46/CE, invece che proseguire nell’interlocuzione diretta con il costruttore”. Il Ministero ha confermato quindi che il confronto deve avvenire tramite le due autorità competenti di omologazione.

Il caso ha toccato anche la Commissione europea, che ha indicato di non aver ricevuto la lettera delle autorità tedesche sul caso. Da parte di Bruxelles ci si è limitati a ricordare che “la responsabilità di rimediare a situazioni non in regola è degli Stati membri in cui l’omologazione è stata concessa: né

altri Stati membri né la Commissione possono avviare un richiamo”. La via da seguire è il dialogo tra i due stati coinvolti “con l’obbligo di tenere informata la Commissione e possibilmente sta a quest’ultima facilitare una soluzione in assenza di accordo”.

Fonte:http://www.repubblica.it/economia/finanza/2016/05/23/news/fca_debole_sulle_ombre_del_dieselgate_ma_la_societa_veicoli_conformi_-140422546/

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