L’impatto della Brexit sull’E-commerce

Il 23 Giugno 2016 gli abitanti del Regno Unito andranno alle urne per decidere se il paese debba lasciare l’Unione Europea (Brexit). Quali impatti potranno esserci sull’e-commerce?
Il 23 Giugno 2016, gli abitanti del Regno Unito andranno alle urne per decidere se il paese debba lasciare l’Unione Europea (UE). Il libero scambio tra gli stati membri, la mobilità dei cittadini entro i confini dell’UE, l’uso di una valuta comune da parte della maggior parte degli stati e un appropriato meccanismo di risoluzione dei conflitti sono solo alcuni dei benefici di cui godono i membri dell’Unione Europea.

Il trend di crescita del PIL del Regno Unito è comparabile a quello degli Stati Uniti piuttosto che a quello dell’Eurozona  mentre il suo tasso di disoccupazione (attualmente al 5,5%) si conferma uno dei più bassi d’Europa.

Gli inglesi pensano che il progresso economico della nazione sia inibito dalla partecipazione all’Unione Europea. Di conseguenza, i benefici di cui godono gli stati membri sono in realtà fonte di dissenso all’interno del Regno Unito.

Benché il verdetto del referendum sia ancora dubbio e la decisione possa andare in entrambe le direzioni, un’uscita dall’Unione Europea comporterebbe implicazioni politiche, sociali ed economiche sia per la UE che per il Regno Unito. Tra queste implicazioni, analizziamo alcuni degli impatti che Brexit potrebbe avere sul mercato dell’e-commerce britannico.

Diminuzione del potere d’acquisto del consumatore

Nell’eventualità che lasci l’UE, il Regno Unito avrà a disposizione – secondo l’Articolo 50 – un periodo di due anni per negoziare i propri termini di uscita. Questo periodo, si pensa, sarà accompagnato da incertezza economica almeno finché gli accordi commerciali definitivi non saranno annunciati pubblicamente. Come risultato, sono previsti: un incremento nelle fluttuazioni dei tassi di cambio, un incremento del fattore di rischio nei mercati azionari e un possibile calo negli investimenti business. Per i clienti dell’ecommerce, l’incertezza nel mercato avrà un impatto negativo sul portafogli poiché il valore della sterlina potrebbe diminuire, e di conseguenza abbassare il potere d’acquisto del consumatore.

Nonostante il ruolo dell’UE sul totale delle importazioni dal Regno Unito sia passato dal 55% del 1999 al 45% del 2014, l’Europa è ancora il mercato estero più importante per gli inglesi.

Grazie al sistema del libero scambio, il Regno Unito contribuisce a un decimo delle esportazioni dell’UE e dal suo ingresso nell’Unione Europea l’investimento diretto all’estero (FDI) verso l’Inghilterra è aumentato in modo costante, con un picco di 1 Trillione di Euro nel 2014.

Benché ci si aspetti che il Regno Unito sia in grado di negoziare una continuazione dell’accordo di libero scambio, nel caso questo non avvenga le modifiche al sistema di tassazione avranno un impatto sul prezzo finale dei beni di importazione ed esportazione dal Regno Unito. Visual-Meta, società madre del portale Shopalike.it, ha calcolato che gli acquirenti online dentro e fuori il Regno Unito finiranno per pagare più per un prodotto (in media tra il 2% e il 15% in più a seconda della categoria merceologica) come conseguenza dei cambiamenti al sistema di tassazione.

Il mercato britannico dell’e-commerce legato alla moda, che tradizionalmente include consumatori attenti al prezzo, potrebbe quindi essere quello colpito più duramente. L’impatto della Brexit è già visibile in una riduzione dell’1% nel numero di visitatori durante gli ultimi mesi, periodo nel quale la discussione riguardante questo tema scottante ha visto il suo picco. Benché l’incremento dei prezzi dovrebbe stabilizzarsi nel lungo periodo (quando il Regno Unito inizierà ad importare beni da mercati più economici) è il breve periodo quello che le compagnie di retail virtuale dovrebbero temere.

Come pubblicato da Businessinsider, la Brexit potrebbe avere un impatto dannoso sugli investimenti del paese, specialmente nel settore dell’e-commerce, che tradizionalmente ha un alto cash burn rate. Gli investitori potrebbero associare le restrizioni di capitale dal Regno Unito verso gli altri stati membri dell’UE con un più basso ritorno sull’investimento e adottare un atteggiamento cauto quando si tratta di finanziare società, influenzando così facendo i piani di crescita di diverse piccole e medie società di e-commerce regionali.

Infine, se il Regno Unito deciderà di lasciare l’UE, i consumatori online dovranno aspettarsi ritardi nelle consegne e costi di consegna più alti, essendo che molte società britanniche avranno bisogno di tempo per adattarsi alle nuove leggi e sistemi. In aggiunta alla loro sede operativa, le compagnie di e-commerce nella regione dovranno ripensare completamente le proprie policy di reperimento beni e modificare i propri prezzi di listino per assicurare la sostenibilità aziendale. Si suppone che tutte queste cose abbiano un impatto cumulativo sui tempi di consegna dei prodotti, specialmente nel breve periodo.

In conclusione, l’impatto della Brexit sarà probabilmente dannoso sul breve periodo per i business legati all’e-commerce, mail sentimento di incertezza dovrebbe stabilizzarsi nel lungo periodo una volta che i termini di uscita del Regno Unito saranno messi in pratica.

Fonte:http://www.wakeupnews.eu/impatto-della-brexit-su-e-commerce/

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