Renzi incontra Jack Ma, leader di Alibaba e dell’e-commerce cinese

In attesa dell’incontro con le maggiori personalità internazionali del mondo politico, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi avrà modo di visitare il grande campus dell’azienda leader dell’e-commerce Alibaba. Durante la visita il premier avrà poi modo di incontrare Jack Ma, fondatore della compagnia multimiliardaria e promotore del rilancio del grande festival virtuale “Jiujiu“, dove il prossimo 9 settembre avverrà una storica promozione internazionale di prodotti vinicoli italiani in tutta la Cina.

Jack Ma è diventato una leggenda del business cinese, alla pari di un Bill Gates o di un Steve Jobs dagli occhi a mandorla, quando nel lontano 1980, a soli 16 anni, si offrì come guida turistica nella città di Hangzhou a un australiano di nome David Morley, con il pretesto di parlare un poco d’inglese. Fra i due si instaurò una solida e profonda amicizia che durò anche per corrispondenza. Quando poi Ma Yun – questo il suo vero nome prima che il suo nuovo amico lo soprannominasse scherzosamente “Jack” – riuscì a realizzare il suo sogno di un viaggio negli Stati Uniti, giunse nel pieno della rivoluzione digitale operata da Internet, e quando si rese conto che, digitando la parola “birra” sul motore di ricerca non compariva alcun collegamento fra la nota bevanda e il suo paese di origini, intuì la possibilità di un futuro commercio che avesse proprio in questa nuova tecnologia il suo punto di forza.

Dopo il sonoro fallimento del suo primo portale di commercio online di birra cinese China Yellow Pages, Jack tornò nel suo paese con l’ostinata intenzione di creare un’azienda che potesse commerciare via web, e per iniziare contattò nientemeno che il vecchio amico australiano Morley, il quale si offrì di comprargli una piccola casa che divenne poi il suo primo ufficio (come il garage dei “colleghi” Jobs e Gates per intenderci). Iniziando con un numero di soci davvero esiguo, la compagnia di Jack Ma si è progressivamente evoluta al fianco di colossi come eBay e Amazon, dai quali ha preso spunto per migliorarsi sempre di più, passando infine alle cronache nel 2014 in seguito alla raccolta di un’offerta pubblica pari a 25 miliardi di dollari con cui entrare nelle quotazioni di borsa a Wall Street.

Riguardo alla scelta del nome “Ali Babbà”, tratto dallo storico predone delle fiabe mediorentiali, lo stesso Jack spiega: “non era un ladro. Era un gentiluomo che sapeva fare affari“. Nella sola Cina sul finire del 2015 la compagnia di Jack Ma contava oltre 688 milioni di utenti, per un totale di 525 miliardi di euro in transazioni gestite, dando vita a quello che è stato subito soprannominato il nuovo “capitalismo di bambù”. Non mancano tuttavia numerose resistenze messe in atto dalla Repubblica Popolare Cinese, proprio mentre Ma, da buon imprenditore, lo scorso aprile si è aggiudicato il più importante quotidiano in lingua inglese di Hong Kong.

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