Confindustria taglia le stime del Pil. Nuovo record del debito
“Flessibilità o serve manovra da 16 miliardi”. Ma Renzi e Padoan rassicurano
Il Centro Studi di Confindustria lancia l’allarme: senza flessibilità si rischia una manovra correttiva da 1 punto di Pil. “Il deterioramento” del quadro macro “comporta un peggioramento del deficit e, a parità di obiettivo (ad oggi per il governo è 1,8% nel 2017) richiederebbe uno sforzo maggiore”. Per questo “è assolutamente necessario negoziare margini di flessibilità aggiuntivi”. Per il Csc nel 2016 la crescita si ferma allo 0,7% e nel 2017 allo 0,5% con deficit al 2,3%, che richiederebbe “una manovra complessiva sui saldi di 16,6 miliardi”.
Intanto aumenta il divario di crescita a sfavore dell’Italia nei confronti degli altri paesi europei. Confindustria rileva che tra il 2000 e il 2015 il Pil è aumentato del 23,5% in Spagna, del 18,5% in Francia e del 18,2% in Germania, mentre è calato dello 0,5% in Italia. E nel 2017, sebbene già del tutto insoddisfacente (+0,5), non è scontata e va conquistata. L’Italia “ha alle spalle un quindicennio perduto. Ai ritmi attuali, l’appuntamento con i livelli lasciati nel 2007 è rinviato al 2028, mentre non verrà mai riagguantato il sentiero di crescita che si sarebbe avuto proseguendo con il passo precedente, pur lento. La crisi ha comportato un netto abbassamento del potenziale di crescita, che nelle stime dell’FMI è sceso dall’1,2% allo 0,7%”.
Brutte notizie arrivano anche da Bankitalia, che segnala un nuovo record il debito pubblico. A luglio il debito delle Amministrazioni pubbliche si è attestato a 2.252,2 miliardi, in aumento di 3,4 miliardi rispetto a giugno. Nei primi sette mesi del 2016, il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 80,5 miliardi, aggiunge Bankitalia.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi però a Uno Mattina rassicura: “L’economia va meglio di prima ma ancora non va bene come vorremmo. Siamo intorno al +1% che è poco rispetto ai nostri sogni ma è molto di più di com’era prima”. Anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan non vede nero: “Siamo su un sentiero stretto ma l’economia italiana, dal 2015, ha ripreso a crescere”, ha detto intervenendo proprio alla presentazione del rapporto degli industriali. “Vorrei ricordare che grazie alle riforme strutturali si stanno creando condizioni per liberare potenziali inespressi. Quando le riforme cominceranno a sortire i loro effetti, sul mercato del lavoro li cominciamo già a vedere, avremo risultati economici migliori”. E aggiunge: “Le stime del governo che saranno contenute nella Nota di aggiornamento al Def che sarà approvata la prossima settimana essere migliori di quelli del Csc sia per il 2016 che per il 2017”.