Istat: incertezza per l’economia italiana, rallentano i consumi

Nonostante l’aumento «sostanziale» della produzione industriale ad agosto (+1,7%) non c’è all’orizzonte una vera svolta

«Prosegue la fase di incertezza per l’economia italiana, con segnali di rallentamento dei consumi, accompagnati da un aumento significativo del potere d’acquisto delle famiglie e dal miglioramento tendenziale dell’occupazione». È il giudizio dell’Istat contenuto nella Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana. «L’indicatore anticipatore non segnala prospettive di accelerazione dell’attività economica negli ultimi mesi dell’anno», sottolinea l’istituto di statistica.
Ad agosto, ricorda la nota, il livello della produzione industriale ha segnato un aumento sostanziale rispetto al mese precedente (+1,7%) determinando un incremento nella media del trimestre giugno-agosto 2016 (+0,4%) rispetto al trimestre precedente. Nello stesso mese, anche il fatturato e gli ordinativi dell’industria (al netto delle costruzioni) mostrano una variazione congiunturale marcatamente positiva (rispettivamente +4,1% e +10,2%). La crescita del fatturato ha interessato tutti i comparti, e in particolare i beni strumentali (+7,3%) e i beni di consumo durevoli (+4,6%). Inoltre il fatturato ha registrato una dinamica positiva sia sul mercato interno (+4,1%) sia sul mercato estero (+4,3%). Nei primi otto mesi dell’anno, tuttavia, sia il fatturato interno che quello estero hanno segnato una flessione superiore al punto percentuale. Nello stesso periodo, anche gli ordinativi totali hanno registrato una diminuzione per effetto di un calo della componente interna solo parzialmente compensato dall’aumento di quella estera. Le esportazioni e le importazioni in valore hanno registrato un incremento congiunturale (rispettivamente +2,6% e +4,4%), portando ad agosto il livello dei flussi commerciali con l’estero sui valori massimi da oltre un anno.

Nella media gennaio-agosto, la dinamica delle vendite all’estero in valore si è mantenuta costante (-0,1% rispetto alla media dello stesso periodo del 2015), mentre il flusso degli acquisti dai mercati esteri ha segnato una diminuzione del 2,5%. Per le esportazioni, gli scambi extra Ue hanno registrato un nuovo impulso a settembre: il valore delle vendite all’estero segna il quarto incremento congiunturale consecutivo, seppur contenuto (+0,5%), mentre le importazioni hanno registrato una contrazione (-4,1%). Segnali positivi provengono dal settore delle costruzioni: ad agosto, l’indice di produzione ha registrato un aumento (+3,4% rispetto al mese precedente). Nella media dei primi otto mesi dell’anno, tuttavia, l’indice della produzione corretto per gli effetti di calendario è rimasto invariato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nel terzo trimestre l’occupazione dipendente a tempo indeterminato ha continuato ad aumentare, anche se a ritmi inferiori rispetto a quelli dell’anno scorso, (+0,3% rispetto al trimestre precedente), assieme ai dipendenti a termine (+0,5%). Alla crescita degli occupati dipendenti totali (+0,3%), tornati sui livelli del 2008, si è contrapposta la contrazione dell’occupazione indipendente (-0,8%). Le oscillazioni mensili del tasso di disoccupazione sottendono un andamento relativamente stabile nel corso dell’anno. A settembre, il valore dell’indicatore è salito fino all’11,7%, in corrispondenza di una crescita delle persone in cerca di occupazione (+2% rispetto ad agosto) e di una diminuzione degli inattivi (-0,9%). A livello trimestrale, il tasso di disoccupazione permane stazionario, così come, nello stesso periodo è rimasto sostanzialmente stabile il tasso d’inattività (-0,1%, dai 15 ai 64 anni). A ottobre, le aspettative degli imprenditori sulle tendenze dell’occupazione mostrano andamenti positivi nei servizi, nella manifattura e nel commercio mentre rimangono stabili nelle costruzioni.

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