Pil, Istat: «In Italia la ripresa c’è, i segnali di dicembre sono positivi» I salari più alti? Ai manager del Nord

Crescita nel settore manifatturiero, anche sul fronte del lavoro. E migliora la fiducia dei consumatori. Segnali negativi invece provengono dal settore delle costruzioni. Per quanto riguarda le retribuzioni, gap tra uomini e donne, dirigenti e impiegati, Nord e Sud

L’Istat è ottimista riguardo alla crescita italiana: nella nota mensile sull’andamento dell’economia, segnala che nel settore manifatturiero si è registrato sia un aumento degli ordinativi a ottobre (+0,9% rispetto al mese precedente) sia un miglioramento della fiducia a dicembre. Anche per i consumatori si è evidenziato un miglioramento della fiducia nel mese che sta per concludersi. L’indicatore anticipatore dell’attività economica registra quindi una ripresa, «delineando una prospettiva positiva del ritmo di crescita dell’economia nei prossimi mesi».
Male le costruzioni
Più in generale – informa l’Istat – guardando al quadro macroeconomico internazionale, prosegue la crescita dell’economia Usa. Mentre nell’area euro l’incremento dei ritmi produttivi prosegue su toni moderati, in Italia si consolidano i segnali positivi: all’aumento degli ordinativi del settore manifatturiero si associa il diffuso miglioramento dei giudizi dei consumatori. L’istituto di statistica parla di «proseguimento dell’attuale fase espansiva». Per quanto riguarda la congiuntura italiana per le imprese, a ottobre la produzione industriale ha segnato una variazione nulla rispetto al mese precedente, mentre l’andamento del fatturato dell’industria conferma l’evoluzione positiva del settore manifatturiero: l’aumento segnato a ottobre (+0,8%) si accompagna alla variazione positiva del trimestre agosto-ottobre rispetto ai tre mesi precedenti (+2,3%, +2,1% per il fatturato interno e +2,6% per quello estero). A dicembre si è registrato anche un miglioramento del clima di fiducia delle imprese della manifattura trainato dai giudizi sugli ordini e dalle attese sulla produzione. Segnali negativi provengono invece dal settore delle costruzioni.

Lavoro, meglio il manifatturiero che i servizi
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, secondo l’Istat, a dicembre le attese formulate dagli imprenditori sulle tendenze dell’occupazione, segnalano un miglioramento nell’industria manifatturiera e una diminuzione nei servizi, nel commercio e nelle costruzioni. Sul fronte dei prezzi, segnali di recupero si registrano anche nei prezzi alla produzione dei beni di consumo destinati al mercato interno che, dalla primavera, risultano in aumento: il tasso di incremento su base annua è salito in novembre allo 0,4%. Le attese sui prezzi delle imprese che producono beni per il consumo finale confermano sostanzialmente le attuali tendenze: a fine 2016 prevale la quota degli operatori che intendono aumentare i prezzi di vendita rispetto a quanti prevedono ribassi.
Colf, donne e meridionali i meno pagati
Per quanto riguarda le retribuzioni, resta altissimo il gap tra dirigenti e impiegati semplici, tra Nord e Sud e tra uomini e donne. Sempre l’Istat rileva che un manager guadagna tre volte e mezzo in più rispetto ad un impiegato d’ufficio. Quelli che guadagnano di più sono gli imprenditori, i direttori di grandi aziende e i responsabili di quelle piccole. Non solo, ma guadagnano notevolmente di più gli over 50: la loro retribuzione oraria è addirittura del 51,4% più alta rispetto a quella dei giovani fino ai 29 anni. E anche i laureati, il cui salario è un terzo di più dei diplomati (soprattutto nel campo dell’industria rispetto ai servizi). I lavori meno pagati sono i collaboratori domestici, i portantini, i bidelli e gli addetti alla polizia. Se la media delle retribuzioni lorde orarie è di 14,1 euro, per capirci, il 10% delle posizioni lavorative con retribuzione più alta percepisce almeno 12,7 euro in più all’ora rispetto al 10% dei lavori con retribuzione più bassa. Alto anche il tasso di differenziale retributivo delle donne rispetto agli uomini:le donne guadagnano in meno il 12,2%, percentuale che aumenta al 30,6% se si parla di lavori per laureati. Dove si guadagna di più? Con 15,7 euro la Lombardia ha la retribuzione oraria più elevata, mentre Basilicata, Puglia e Calabria sono le regioni con le retribuzioni orarie più basse.

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