Positive le prospettive per l’economia indiana

L’economia indiana potrebbe soffrire nel breve termine a causa della demonetizzazione, ma le prospettive per il 2017 e per gli anni successivi rimangono positive, secondo Avinash Vazirani, gestore del fondo Jupiter India Select SICAV.

È probabile che l’economia indiana possa subire qualche contraccolpo di breve durata nel 2017, a causa dell’improvvisa ed inaspettata decisione del Governo di eliminare le banconote da 500 e 1000 rupie in circolazione per emetterne di nuove – spiega Avinash Vazirani -. Tuttavia, fattori quali l’implementazione della tassa sui beni e servizi (Good & Services Tax, GST) e la possibilità di tagli ai tassi di interesse fanno ben sperare per le prospettive di lungo termine del paese.

All’inizio di novembre, il primo ministro Modi ha dichiarato fuori corso l’utilizzo delle banconote di grande taglio. Nello specifico, oggi le banconote da 500 e 1000 rupie non sono più accettate per le normali transazioni, ma possono essere versate su conti correnti (il Governo sta emettendo nuove banconote da 500 e 2000 rupie). Le banconote ritirate – o demonetizzate, così come in India viene chiamato il fenomeno – costituiscono circa l’86% del valore dei contanti in circolazione nel Paese, per un totale di circa 22 miliardi di dollari americani.1 Si tratta di un tentativo del Governo volto a ridurre i livelli di ricchezza sommersa o “denaro sporco”.

Questo causerà problemi nel breve termine, poiché l’economia indiana è basata principalmente sul contante, tanto che prima di questo cambiamento il 98% delle transazioni avveniva appunto in denaro contante – spiega Avinash Vazirani -. Tuttavia, nel lungo periodo, questa decisione dovrebbe avere per l’economia indiana una serie di conseguenze positive. Il risultato sarà il trasferimento di denaro dai possessori di denaro “sporco” al Governo.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *