Economia, verso un altro anno grigio

Per l’economia il 2016 è stato un anno difficile e quello appena iniziato non si preannuncia roseo. Parola di Andrea Sereni, presidente della Camera di Commercio aretina e di Unioncamere Toscana che, senza lasciarsi andare al pessimismo, traccia un bilancio dell’anno appena trascorso e delinea le prospettive per il 2017:

«Per definire l’anno scorso userei la parola stagnante. Era iniziato con dei buoni auspici, ma siamo un territorio vocato all’export e tutti i cambiamenti e le tensioni a livello mondiale hanno influito negativamente sulla nostra economia. Ci sono dei segnali positivi ma ancora troppo deboli perché si possa parlare di ripresa».

Quali sono i segnali positivi?

«Ad esempio quelli sulla natalità delle imprese, che ora hanno il segno positivo. Inoltre si è arrestata l’emorragia di posti di lavoro. Il 2014 si era chiuso con oltre 1000 posti di lavoro in meno, il 2015 in passivo di settecento, l’anno scorso abbiamo perso 210 posti, si va sostanzialmente verso lo zero»

Però c’è poco da stare allegri…

«Assolutamente. Infatti la disoccupazione continua a preoccuparci. Soprattutto quella giovanile che è al 27%. Inoltre, bisogna prestare grande attenzione alla situazione degli over 50 che hanno perso il lavoro e faticano a trovare una ricollocazione».

Comunque, non tutto è andato storto

«L’export continua a trainare nonostante tutte le difficoltà che abbiamo vissuto, tanto è vero che Arezzo è la prima città in Italia per livello di esportazioni in rapporto alla popolazione. Merito anche del lavoro svolto dalla Camera di Commercio che si è spesa molto per portare le aziende aretine all’estero e anche per portare buyers esteri ad Arezzo».

Il commercio stenta a uscire dal tunnel della crisi

«C’è un turnover incredibile di imprese, tra quelle che chiudono e quelle che aprono e non è mai un buon segno. Ma è tutto collegato: se riparte il manifatturiero, lo farà anche il commercio».

E il 2017?

«Continuerà sull’onda del 2016, anche se alcune situazioni sono più definite. Per esempio, credo che già da quest’anno vedremo quali saranno gli effetti della Brexit sul mercato. L’elezione di Trump ha già fatto intuire qualcosa a livello dei rapporti con gli Stati Uniti, bisogna vedere se attuerà davvero l’annunciata politica protezionistica e come si porrà l’Europa di fronte a questa prospettiva».

Azioni da mettere in campo?

«Il commercio va aiutato e sostenuto con un’adeguata promozione turistica, fronte su cui abbiamo investito tanto. Va molto bene il nostro settore vitivinicolo, che ci sta dando grandi soddisfazioni, quindi continuare a investire in questa direzione».

E per quanto riguarda il mercato internazionale?

«È aumentato il prezzo del petrolio e si annunciano aumenti per quello dell’oro, il mercato ha però bisogno di stabilità. Vedo in maniera positiva i segnali di distensione tra Russia e Stati Uniti ma ci sono ancora tante questioni da risolvere».

Probabilmente, insomma, neanche il 2017 sarà l’anno in cui si potrà celebrare la fine della crisi.

FONTE: http://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/economia-verso-un-altro-anno-grigio-1.2795525

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