IL CICLOTURISMO IN EUROPA AL BIVIO DELLA TECNOLOGIA

Nei Paesi Membri dell’Unione Europea, il cicloturismo ha un valore di 44 miliardi di euro. Lo afferma la European Cyclists’ Federation (ECF) nel report finanziato dalla Commissione Europea “The EU Cycling Economy” pubblicato lo scorso dicembre e nel quale vengono riportate le cifre che genera in Europa il cicloturismo, settore che registra 2,3 miliardi i viaggi ogni anno. Secondo un report di CBI, il Centro per la Promozione dell’Importazione dai paesi in via di sviluppo che si occupa anche di ricerche di mercato in Europa, i cicloturisti europei sono gli adulti di età compresa tra i 40 ed i 60 anni, con un reddito medio alto, e che viaggiano in coppia o in piccoli gruppi. Un cicloturista in Europa, secondo la ECF, spende in media 30 euro al giorno in prodotti locali, apportando beneficio all’economia rurale. Nel report viene evidenziato come la Danimarca abbia superato l’Olanda, il “paese delle biciclette”, in termini di utilizzo della bici come mezzo di trasporto, di stato delle piste ciclabili e nelle politiche dedicate al settore. In Olanda esistono da molti anni le ciclostazioni, veri e propri parcheggi per le biciclette, abbinate molto spesso a stazioni ferroviarie, tramviarie e metropolitane. Infatti, l’intermodalità è una importante caratteristica del trasporto su bici, che viene integrato con altri mezzi permettendo ai turisti un facile spostamento a destinazione.

A livello continentale, la ECF supporta una rete chiamata Eurovelo, che coordina lo sviluppo di un network di 15 itinerari di cicloturismo, sebbene intende completare il network entro il 2020.

In Germania, il governo ha rinnovato il piano “Nationalen Radverkehrsplan” per il periodo 2013-2020, che mira a promuovere la mobilità ciclistica, con una sezione dedicata proprio allo sviluppo del cicloturismo.

In Italia, secondo l’Enit, l’Agenzia Nazionale per il Turismo, il ritorno economico derivante dal cicloturismo è pari a circa 3,2 miliardi di euro all’anno. Il Piano Strategico Nazionale del Turismo appena approvato annovera le ciclovie nazionali tra progetti strategici per la mobilità a fini turistici.

A livello regionale gli investimenti non mancano. La Regione Lombardia ha pubblicato il bando “Promozione del cicloturismo in Lombardia” con un finanziamento complessivo per oltre 9 milioni di euro. La Regione Liguria ha stanziato 240mila euro per la creazione della prima rete ciclabile ligure fuoristrada per mountain bike e freeride con relativa segnaletica, valutando il crescente interesse per il turismo outdoor dimostrato dai turisti europei. La Regione Piemonte ha stanziato 2 milioni di euro per le piccole e medie imprese che apporteranno sviluppo al turismo montano, in particolare alle attività outdoor e di cicloturismo.

In Spagna, la Mancomunidad Occidental de la Costa del Sol intende implementare il progetto “Bicycle Sleep”, che ha lo scopo di promuovere la destinazione della Costa del Sol come di turismo attivo, e di destagionalizzare la domanda turistica.

Lo scorso dicembre, il governo cinese ha annunciato un piano di investimento nel settore turistico che avrà un valore complessivo di circa 272.000 milioni di euro, da realizzare entro il 2020, e che si prevede apporterà un aumento di circa il 10% all’economia annuale del Paese. Infratrutture e nuovi servizi, oltre a poter attrarre flussi turistici, si prevede possano far nascere nuova imprenditorialità. Specifica attenzione viene riposta nell “health-promoting”, tra cui nuovi itinerari per il cicloturismo.

La componente digital è più che mai fondamentale per il cicloturismo. Si stanno sviluppando molte applicazioni e portali per offrire ai turisti servizi ed informazioni. Strava, MotionX e TrackMyTour sono solo alcune delle applicazioni per mobile che sono state create a questo scopo. Inoltre, stanno nascendo piattaforme di social marketplace, come BikeNBike, un network che raccoglie tutti gli appassionati di bici assieme ai tour operator e le associazioni che operano nel settore. In Cina, le compagnie di bike sharing come Ofo stanno sviluppando, grazie al supporto di fondi di investimento, delle app per l’utilizzo delle biciclette. Mobike ha recentemente raccolto un round di investimenti di serie D per circa 200 milioni di euro al quale ha partecipato il colosso Ctrip che crede molto nel bike rental. YouBai, la startup con sede a Shanghai, ha raccolto oltre 20 milioni di euro di investimenti.

Noi di Twissen abbiamo osservato come l’offerta del cicloturismo a livello di destinazione sia sempre più affollato e caratterizzato da un’agguerrita competizione, nonostante gli itinerari colleghino mete di diversi Paesi. Durante il viaggio, il cicloturista cerca il contatto con la popolazione locale, con la natura e viene attratto dalle peculiarità dei luoghi. Infatti, l’elemento esperienziale è ciò che fa la differenza, anche attraverso l’utilizzo della tecnologia che è diventata una componente imprescindibile sia a supporto delle infrastrutture, ovvero gli itinerari, sia a complemento della dotazione del turista.

FONTE: http://twissen.com/it/politiche-fondi/il-cicloturismo-in-europa-al-bivio-della-tecnologia/

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