Zone storiche da rigenerare: vero marketing per il centro di Brescia
Regione Lombardia in accordo con le associazioni di categoria stanzia un fondo per riaprire attività commerciali nel centro, in specie in corso Mameli e la zona Garibaldi.
L’intento è lodevole, l’obiettivo complicato. La Regione Lombardia in accordo con le associazioni di categoria stanzia un fondo per riaprire attività commerciali nel centro storico in specie nelle vie di più lunga tradizione di bottega come corso Mameli e la zona Garibaldi. Fu, un tempo, il quartiere popolare più affascinante della città, fra la Pallata e San Giovanni, sbocco obbligato dal Carmine, asse di intersecazione con S.Faustino e la Loggia. Erano le strade dei mercanti, si tramandarono generazioni di commercianti, si formarono lì le storie della «Curt dei pulì», e si affinò la lingua del dialetto di città, un poco più nobile di quelli in uso nel territorio della provincia. Ma da molti anni, da troppi per prevederne un rapido cambio di tendenza, quell’angolo di Brescia è l’emblema fisico di un mutamento: qualche bottega, poche, che sopravvive, negozi di basso conio, commerci etnici e una residenzialità multicolore, con una prevalenza dell’ immigrazione che è ormai divenuta stabile elemento della nuova identità.
L’obiettivo è dunque ridare aria a quelle strade commerciali insieme al commercio di tutto il centro storico e più in generale alle funzioni degli antichi quartieri cittadini, consci, certo, che senza attività commerciali la vecchia città fatica a pulsare. Dunque serve continuare con i grandi obiettivi, la residenzialità universitaria, l’attività delle grandi mostre, della nuova cultura, il recupero del Cidneo. Ma serve insieme una strategia commerciale che sia dotata di qualche strumento operativo di marketing territoriale.
Il presidente di Brescia Mobilità dichiara che la metropolitana presenta tre picchi di utilizzo: il sabato mattina per il mercato, il sabato pomeriggio quando vi sono manifestazioni o eventi, il sabato sera per il tempo della movida locale, ristorazione, locali di tendenza, dal Carmine ai dintorni del Broletto fino a piazzale Arnaldo. Bene, se le cose stanno così il ritorno del commercio non potrà avvenire che con l’uso di strumenti quotidiani di sollecitazione. Un marketing professionalizzato può garantire la moltiplicazione dei mercatini, la programmazione quasi quotidiana degli eventi, un calendario quotidiano degli spettacoli, dai teatri alle mostre aperte di sera, fino, perché no, ad un contributo per riaprire almeno una sala cinematografica nel centro storico. Infine lo strumento operativo di marketing potrebbe anche fungere da consulenza per favorire un commercio specializzato, qualcosa che non sta nei centri commerciali che, per la standardizzazione del prodotto e del consumo, sono ormai imbattibili, ma non paragonabili alle qualità ambientali della città antica.