Asti: marketing e turismo: dal tartufo al cavallo

Asti città turistica, ma in che maniera? Le “storie di bellezza” che puntano a far crescere i flussi turistici ad Asti, tenuto conto del sostanziale fallimento del turismo prettamente religioso legato alle origini astigiane di Papa Bergoglio, devono guardare altrove e farlo in fretta. Vino, storia, enogastronomia sono elementi imprescindibili, ma alcuni candidati a sindaco propongono soluzioni molto diverse sul tema del turismo. Angela Quaglia, candidata indipendente dai partiti, ha una sua convinzione: far entrare Asti nell’Associazione Nazionale Città del Tartufo «per promuovere e valorizzare il mondo del tartufo». Perché? «Perché l’Associazione – spiega – ha chiesto all’Unesco il riconoscimento della Cultura del tartufo come patrimonio immateriale dell’umanità e l’iscrizione, quindi, nella lista dei beni intangibili. Intorno a questo percorso è riuscita a sviluppare una significativa “massa critica” anche grazie all’incontro e al confronto sulla tematica con istituzioni, enti, associazioni e soggetti legati a vario titolo al tartufo». Quaglia ricorda che presto la candidatura Unesco sarà inviata a Parigi per l’approvazione e che ora, non in futuro, «è necessario che Asti entri a far parte delle Città del Tartufo». Il ragionamento di Angela Quaglia è matematico: il tartufo porta turismo, «il turismo è business, è lavoro, è reddito per imprenditori e famiglie. Non è marketing – continua Quaglia – Il marketing è uno strumento per portare i contenuti alla visibilità del mondo. Ma sono i contenuti a generare turismo».

M5S: «Basta dare risorseper lo sviluppo all’edilizia»

Anche il candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle, Massimo Cerruti, ha una sua ricetta per incrementare il turismo, ma parte dal progetto “Vino e Cultura” contestando la destinazione del grosso degli investimenti del Pisu 2. L’idea è attirare più turisti raccontando le bellezze di Asti con massicci investimenti in promozione. «E quanto spazio è dato a questi investimenti all’interno del Pisu?» si chiede. Secondo i calcoli di Cerruti, dal finanziamento di 8 milioni di euro se ne devono togliere 2 per la ristrutturazione di Palazzo Ottolenghi e per il suo efficientamento energetico insieme a quello del Palazzo Comunale, 1 milione per la Casa del Vino, 1 per la ristrutturazione dell’ex Chiesa del Gesù e allargamento del Museo dei Fossili, 1 per il Lapidario e creazione del punto turistico in Municipio e altri 2 per la ristrutturazione di San Pietro in Consavia, cui si aggiungono altri lavori, senza considerare la riqualificazione urbana tra piazza Cairoli e piazza Roma. «Tutti interventi di tipo edilizio – precisa Cerruti – Cosa resta quindi per attrarre turismo? Zero! Le azioni immateriali, definite nel piano presentato, ho paura che si limiteranno al “sostegno all’attività di gestione integrata dei musei avviata con la Fondazione Mazzetti”». Per Cerruti è quindi necessario rimodulare il Piano, presentato pochi giorni fa dal presidente della Regione Sergio Chiamparino, così da incrementare la voce relativa alla promozione, ovvero a quel marketing necessario a raccontare “le storie di bellezza”.

Passarino e il cavallo come testimonial del Palio

Il candidato a sindaco Giuseppe Passarino lancia invece una proposta per valorizzare il Palio di Asti e ciò che rappresenta per la ricaduta economica sulla città. Passarino vorrebbe usare i bus turistici dell’Asp per portare la scritta “Asti Città del Palio” in giro per l’Italia e all’estero, ma soprattutto far avvicinare gli astigiani, anche quelli che non sono interessati alla manifestazione, attraverso i cavalli e creando un maneggio didattico all’ex Enofila. «Perché non far provare quanto sia bello accostarsi ai cavalli, non intesi come giostra, ma come animali fieri? Facendo vivere ai partecipanti la vita di maneggio nella sua completezza per avvicinarsi all’equitazione naturale ed entrare nel mondo dei cavalli rispettandoli e curando il loro benessere. Questo può avvenire partendo dai bambini delle scuole di primo e secondo grado».

«Un maneggio in centro città diventa un simbolo turistico di una città la cui eccellenza è il Palio e i cavalli che lo corrono». Inoltre Passarino vorrebbe promuovere un concorso annuale per premiare la migliore recensione on line lasciata dai turisti alla città di Asti. «A quella giudicata più affascinante – spiega – verrebbe conferito un riconoscimento, un soggiorno di due giorni in uno dei b&b giudicati migliori e 2 biglietti per il Palio».

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