Al Machina Lonati due eccellenze della moda italiana

Passione, coraggio, creatività e dedizione. La ricetta del successo nel mondo della moda è stata raccontata ieri mattina nell’aula magna dell’Its Machina Lonati attraverso le esperienze di due nomi importanti del made in Italy, Maria Sole Ferragamo e Simona Tagliaferri.

Quest’ultima, stilista e ideatrice di concept per grandi marchi internazionali, ha esordito parlando della bambina «diversa» che era a sei anni: «Sono stata bocciata in prima elementare e per tanto tempo la mia malattia, una sindrome neurologica, non è stata riconosciuta».

Nulla però è insuperabile: «È stata mia madre a trasmettermi il modus operandi che mi ha portata al successo: sacrificio, metodo, disciplina, amore e studio. Dopo tutto questo si parte con lo sviluppo di un’idea e la si propone agli imprenditori affinché ne nasca un prodotto».

Le ore trascorse seduta al tavolo di un bar per osservare le persone, gli incontri con Marcello Binda, Tom Ford, Marchionne e Rick Owens hanno condito di insegnamenti il discorso della Tagliaferri, la quale ha raccomandato ai ragazzi l’importanza della coerenza: «È l’elemento che fa la differenza su tutto». Anche la designer Ferragamo, erede della nota famiglia fiorentina, ha dovuto mantenere lo sguardo fisso sulla sua passione per poter realizzare il sogno della vita: «All’inizio mamma e papà consideravano la mia attività come creatrice di gioielli solo un hobby.

Il che è stato anche un vantaggio, poiché ho potuto sperimentarmi senza dover dimostrare niente a nessuno. Avere un cognome così importante è al tempo stesso un onore e un peso: ho da un lato una grande fonte di ispirazione e di apprendimento, ma dall’altro vivo costantemente con un bisbiglio, falso, nelle orecchie “per lei è tutto facile”».

Dopo la laurea in architettura e un master biennale in design del gioiello, Maria Sole ha finalmente fondato il suo brand: «Quando creo qualcosa con le mie mani sono felice, ma la felicità non corrisponde sempre all’essere tranquilli: dai problemi e dall’inquietudine possono nascere la conoscenza e la libertà personale».

«Due donne – hanno ricordato il presidente della Fondazione Machina Lonati Ettore Lonati e il direttore dell’Hdemia Santa Giulia Riccardo Romagnoli – che hanno saputo fare della loro passione un modello di imprenditorialità, da esempio e stimolo per le nuove generazioni che si affacciano al mondo dell’artigianato della moda»

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