Perché i letti degli atleti alle Olimpiadi sono fatti di cartone

Il letti di cartone al villaggio olimpico di Tokyo (foto: u Xiaoyi/Xinhua via ZUMA Wire/Ipa)
Il letti di cartone al villaggio olimpico di Tokyo (foto: u Xiaoyi/Xinhua via ZUMA Wire/Ipa)

No, i letti su cui dormono gli atleti impegnati alle Olimpiadi di Tokyo non sono fatti di cartone per evitare che gli sportivi facciano sesso e mantengano il distanziamento. Sono costruiti con questo materiale apparentemente insolito in modo da essere più sostenibili e completamente riciclabili. La scelta è stata fatta dal comitato che organizza Tokyo 2020 ben prima dello scoppio della pandemia: è stata annunciata nell’autunno 2019 e le prime immagini, che ha mostrato anche Wired, risalgono infatti al gennaio 2020 (vi ricordate, i tempi pre-Covid?).

Le brande degli atleti sono finite sotto i riflettori in questi giorni, quando gli sportivi hanno iniziato a sistemarsi nel villaggio olimpico in vista della partenza delle gare, il 24 luglio (il 23 c’è la cerimonia di apertura). Ad accendere l’attenzione è stato il fondista americano Paul Chelimo, che ha postato le foto dei letti su Twitter chiedendosi se la scelta di quei giacigli apparentemente fragili non avesse come scopo quello di limitare l’intimità tra atleti. Il dubbio insinuato da Chelimo: i letti  riescono a reggere il peso di una sola persona? Per la cronaca: resistono fino a 200 chili ed è davvero difficile che un singolo atleta possa avere questa stazza.

Il tweet di Chelimo è diventato virale, diffondendo l’idea dei letti anti-sesso. Certo, è vero che gli organizzatori dei Giochi continuano a ripetere che vanno evitati i contatti non necessari. Ma a nessuno è venuto in mente di vietare eventuali momenti di intimità. Per questo, come da tradizione, ai partecipanti verranno distribuiti 160mila preservativi. Niente rispetto a quelli di Rio 2016: 450mila in totale, 42 a testa per ogni atleta.

Sesso a parte, i letti di cartone (mostrati anche dalla campionessa di nuoto Federica Pellegrini nelle sue stories su Instagram dedicate all’arrivo a Tokyo) sono resistenti: lo hanno ribadito anche gli organizzatori dei Giochi, i primi posticipati nella storia delle Olimpiadi, e Airweave, l’azienda giapponese che ha fornito i 18mila letti di cartone. La prova definitiva arriva da un altro atleta, il ginnasta irlandese Rhys McClenaghan, che ha pubblicato su Twitter un video in cui salta su un letto mostrando che non si rompe e bollando l’intera faccenda come una fake news.

Non è una fake news il motivo per cui sono stati adottati questi particolari letti: la sostenibilità. Il cartone con cui sono costruiti i letti è infatti leggero da trasportare (limitando le emissioni legate a questa fase) ed è totalmente riciclabile. Anche i materassi sono eco-friendly: sono realizzati infatti con fibre di polietilene, che, secondo Airweave, possono essere riutilizzate un numero infinito di volte.

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